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CYBERCONDRIA: ANCHE A BRESCIA CI SI AMMALA

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CYBERCONDRIA: ANCHE A BRESCIA CI SI AMMALA

In un recente articolo abbiamo parlato di ipocondria e di come affrontarla e guarire. Oggi voglio trattare una problematica che rappresenta una versione evoluta dell’ipocondria e che noto essere sempre più diffusa anche a Brescia e provincia, area in cui opero. Mi riferisco a quella che viene chiamata cybercondria, una forma di ipocondria causata dal web. Il disturbo ha caratteristiche simili all’ipocondria, con una peculiarità fondamentale: lo stato d’ansia è generato dalla consultazione di risorse online. Siti web, blog, portali d’informazione, ebook, documenti in PDF… Un mare magnum caotico e disorganizzato che porta la vittima di cybercondria a temere per la sua salute, con il rischio di arrivare a comportamenti sconsiderati come l’assunzione di medicine o la richiesta di terapie inutili.

Tipica, ad esempio, la diagnosi di malattie tanto gravi quanto inesistenti, o la sopravvalutazione di sintomi che un medico non avrebbe nemmeno considerato. Citavo Brescia non a caso: si pensa spesso che le nuove patologie in ambito psicologico legate al web, al telefonino o ad altre tecnologie di ultima generazione siano presenti solo nelle grandi metropoli, là dove la gente è “sempre connessa”. Al contrario, chiunque abbia accesso a Internet rischia di entrare nel tunnel della cybercondria e di altri disturbi, tra cui la dipendenza da web, un problema che interessa un numero sempre maggiore di giovani e adulti.

Come riconoscere i sintomi della cybercondria

La cybercondria si presenta con sintomi abbastanza inequivocabili, legati all’utilizzo smodato del PC o del telefono cellulare. La persona che soffre di questo disturbo tenderà a collegarsi online non appena avverte un dolore o un qualche minimo disagio (affaticamento agli occhi, senso di stanchezza, mal di testa). Ovviamente, non avendo competenze mediche, la stessa persona avrà grosse difficoltà a valutare per conto proprio il problema con occhio critico. Aggiungiamo che gran parte dei siti riporta informazioni approssimative, frutto del mero lavoro di copia-incolla da altre fonti di basso livello. Se la persona ha una certa predisposizione all’ansia, il pericolo di lasciarsi prendere dal panico a causa di una diagnosi immaginaria è dietro l’angolo.
La cybercondria può essere affrontata e vinta: come sempre, rendersi conto del disagio è il primo e più importante passo verso la guarigione.

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