STUDIO DI PSICOLOGIA E DI PSICOTERAPIA

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ANSIA DA PRESTAZIONE E CALO DEL DESIDERIO

ansia da prestazione

ANSIA DA PRESTAZIONE E CALO DEL DESIDERIO

I disturbi sessuali e di coppia e di coppia interessano ragazzi, adulti e anziani di qualsiasi livello culturale o estrazione sociale. Come altri disturbi, si suddividono a loro volta in problematiche minori. Tra queste rientrano l’ansia da prestazione e il calo del desiderio, due ostacoli da non sottovalutare, soprattutto nel lungo periodo. L’ansia da prestazione, come suggerisce il nome, è legata al timore di non essere all’altezza della performance sessuale con il partner, sia esso abituale oppure occasionale. Il calo del desiderio si riferisce invece a situazioni temporanee o croniche, più o meno marcate, di riduzione della voglia di avere un rapporto, anche qui con un partner abituale oppure occasionale. Cause tipiche del calo del desiderio sono lo stress, la perdita di stimoli, l’abitudine, l’arrivo di un figlio e altro ancora.

Prendere consapevolezza dell’esistenza del problema è il primo passo per controllare e poi superare l’ansia da prestazione e il calo del desiderio. È importante non transigere su questo punto: ammesso che il partner sia di nostro gradimento, occorre essere sinceri con se stessi e ammettere che esiste una difficoltà prima o durante il rapporto. Cercare un amante, ripiegare nel porno o accontentarsi di una relazione asessuata non rappresentano soluzioni realistiche. Meglio sarebbe parlare a viso aperto delle proprie ansie e paure. Dire al compagno o alla compagna “provo ansia da prestazione” oppure “ho un calo del desiderio” non deve essere interpretato come una sconfitta ma al contrario come un segno di maturità e una prova della nostra volontà di sistemare le cose. Come dire: “ci tengo a te e voglio che la relazione sia appagante per entrambi”.

Non si risolve? Chiediamo aiuto a una persona esperta

Ferma restando la possibilità di vincere per conto proprio l’ansia da prestazione e il calo del desiderio (spesso legato a momenti passeggeri), è chiaro che nei casi peggiori bisogna avere l’umiltà di rivolgersi a una persona terza. Un amico? Un conoscente? Un parente? Ricordiamo che queste figure hanno la nostra stessa esperienza e non conoscono né i metodi né le tecniche per tornare a una condizione di benessere e serenità. Lo psicologo e lo psicoterapeuta, al contrario, sono coloro i quali fanno al caso nostro perché hanno i mezzi per guidarci e aiutarci a superare l’empasse. Cerchiamo quindi uno specialista e affidiamoci a lui con fiducia: rischiare può voler dire mettere in pericolo il nostro rapporto se non addirittura il fidanzamento o il matrimonio.

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